Il social-e

Guardati intorno, alla faccia di questo tuo essere fuori dall'ambiente nativo, parla, incontra e scopri. Scopri come siamo, abbi paura e temi l'adeguamento.
E' una riflessione che nasce dall'amore, l'amore per il vero e il profondo, che sia amore sentimentale o filiale, fraterno o amichevole. Sarà solo perchè ogni giorno devi affrontare una folla di persone in una città metropolitana, che lavorano 10 ore davanti a un pc, che possiedono, tutto, tranne loro stesse. Siamo la generazione dell'avere. E vogliamo tutto e subito. Ma in tutto ciò, è ancora possibile cercare quello sguardo timido, quel batticuore, che senza malizia fa scorrere fiumi di parole e di sogni su qualcuno. Torniamo un po' alle origini di una scrittura, alle origini di un percorso, di un'esigenza, alle orgini di quella ricerca che è onnipresente.
E' cosi facile avere, possedere l'altro, possedere il suo corpo. Ottenere qualcosa di cui abbiamo bisogno. Soddisfare questi bisogni, e poi una volta ottenuto, ritornare nella nostra solitudine. Siamo la generazione dell'avere e della solitudine. Della discoteca dove si può trovare una ragazza per una notte a gratis, e non vederla mai più. E ritrovarsi soli ancora, e cercare di nuovo l'ebbrezza dell'istante. Non hai bisogno di conquistarla, la puoi far "tua" giocando sulle sue stesse debolezze. Niente da perdere, ma nemmeno da guadagnare. La vita è facile così. Eppure la mattina dopo la notte da leoni, sei di nuovo inesorabilmente solo. E non hai pagato nulla, ma a nulla hai dato un valore. E allora ti tuffi ogni giorno sui social network, con uno scambio continuo e incessante, cononoscenze facili e immediate, senza sforzi, senza desideri, senza commozioni. "Chiedi l'amicizia", basta un click per entrare nella vita di quella sconosciuta con le foto da "book". Non serve che la conquisti con i moi con le parole, con il tocco e lo sguardo. Se vuoi dire una cosa a qualcuno, basta taggarla in un post, non è necessario toccarle la spalla e guardarla negli occhi sforzandoti di trovare le parole. Twitti un pensiero, condividi un video. Il bello dell'emozione che hai è che puoi condividerla con chiunque nel globo, ma allo stesso tempo non è più preziosa per te. Perchè tu stesso non sai più cos'è l'amicizia che non si chiede su facebook. Una canzone, me la scarico in un secondo. Un film, in 10 minuti. Il ristorante più bello nel raggio di 2 km, google maps. E va bene, non posso più toccare un libro, ma lo sfoglio con le dita su un Ipad, non vedo il problema, sembra un film che avrebbe scritto Spielberg sul futuro, un futuro che pensavamo più lontano. Ed il progresso ha corso più delle nostre menti, che devono trovare un posto per adeguarsi, e che invece gravano di un equilibrio perduto. Qui arriva il problema. Ricordo che sentivo parlare della mancanza di stupore ai tempi del liceo, ripromettenomi di non perdere quel battito di cuore per un'emozione, quella lacrima, quella risata. E di fatto anche non perdendola, intorno a te non è facile condividerlo.
Tutto è fatto per essere venduto, anche un sentimento. L'uomo non è piu cavaliere, la donna non deve più sottostare alle regole, almeno occidentalmente. Ma evolvendoci, quanto abbiamo perso? Quanta rapidità e immediatezza abbiamo guadagnato, perdendo la lentezza, il sacrificio, il desiderio di ottenere qualcosa e il valore. Perdendo il valore di un oggetto perchè la sua evoluzione sarà immediata e dovremo buttarlo per averne il sostituto più evoluto, stiamo anche buttando pezzi di noi per averne di più nuovi e più freschi. Forse pensare a quanto siamo fortunati, a quanto siamo cambiati, a quanto disponiamo oggi più dei nostri natecedenti di pochi decenni, non cambierà. Secondo Nietzsche chi è costretto a superare maggiori difficoltà nella vita, risulta più vincente. Ecco che noi, abituati ad avere le cose facili, dobbiamo affrontare momenti seriamente difficili: momenti del posto di lavoro precario purchè "non monotono". Ma questo è quello che ci siamo voluti per non sapere quello che realmente vogliamo. O  per sprecare qualcunque cosa pensiamo di desiderare. Eppure il bello della vita è che il pezzo raro è ancora sempre più prezioso di quello facile da trovare. Come la tua voce che squarcia il suono monotono e indistinto della folla o il tuo sguardo diverso in una cam quasi viva.





Commenti

  1. gia' e proprio vero............tutto si rincorre in amniera quasi surreali ,quello che si bruciava in un anno ,,so brucia in un secondo ,e alla fine che ci rimane ...non credo molto ...ovviamente non e tuto cosi brutto e suqllido ,se usato con coscienza,..certo eppur vero...non trovi una cosa.. click su google.... non sai qualcos'altro click su wikipedia....e cosi via....a volte un tuffo nel passato secondo me ,non andrebbe disprezzato,ma essere solamente un occasione per cogliere e saper usare le cose 'future' ....

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