... Cantando

Ogni assenza è in raltà una forte presenza. Ogni silenzio spiega qualcosa. Così mi ritrovo qui indugiando sulle parole da un po', indugiando su ciò che mi circonda. Rallento perchè mi sento come se dovessi iniziare un romanzo senza sapere dove mi porteranno i personaggi, loro che mi fanno scrivere, loro in cerca d'autore. Ma poi arriva quella giornata uggiosa, in un limbo tra palco e realtà.
Passano giorni interminabili in cui una disoccupata 110 e lode accende la tv, abbandonata da tanto tempo, e trova ripetutamente la sua storia. Tanto che potrebbe pensare che il modo più banale per farsi sentire sarebbe proprio polemizzare attraverso gli schermi, che delirio sarebbe. Sì perchè ci sono tanti disoccupati, tante lodi sprecate, tanti diplomi carta straccia. E questa è la vita pubblica. Ma la vita privata si interseca e si rispecchia: guardare la tv e vedere che le compagnie telefoniche suggeriscono che "le cose più belle si fanno in due", - ma noi ci eravamo arrivate preima quando dicevamo: "è piu bello insieme" - e l'idea di una vecchiaia insieme non sembra così esaltante, meglio distogliere lo sguardo e far muovere il proprio corpo in mezzo alle luci psichedeliche e ricaricarsi di energia e guardare negli occhi chi di luce ne ha.

Ti butti, concorri, ancora una volta lo straniero chiama, poi respinge, poi chiama di nuovo. E stavolta è un si, che aspetta di essere accettato. Inizio ad avere dei dubbi sulla sanità mentale, innanzitutto se ne esista una ufficiale e poi sulla mia...  Non è che questo continuo evadere dalla vita quotidiana, questo bisogno di distinguersi dalla massa informe o quasi, si tramuti in una doppiezza irrimediabile? Brazil, Marroco, London to Ibiza, straight to L.A., Vegas to Africa dice il motto dell'estate. 
Ma la risposta è sempre la stessa, cosa ci trattiene davvero nelle nostre origini? è più una motivazione o una mancanza di coraggio? eppure a me manca il coraggio opposto, il coraggio di rassegnarsi a una vita banale, il coraggio di una routine, il coraggio di accontentarsi. Perchè chi si accontenta gode, cosi cosi. 

E quante storie viste in questo mese qui? amiche più vicine, amiche dentro un cuore, sorelle, persone che sembrano una cosa ma poi si tirano indietro, adulti quasi innamorati ma legati al passato, nuove generazioni alla deriva tra i fumi - e - l'alcool, semi nuove generazioni con qualche elemento innovativo, uno su un milione, io l'ho conosciuto... e poi sciocchi incontri, importanti per uno, piccoli per qualcun altro, passato che sembra non abbandonare, banali discussioni, arrabbiature che si scontrano con finte problematiche. Io sono qua, ad osservare i personaggi minori e i protagonisti e a scrivere ancora uan volta una puntata di una lunga storia, una storia infinita, a cogliere il fascino delle coicidenze, dei corsi e ri-corsi, di strani pezzi di puzzle quasi persi ma ritrovati, e una volta messi al loro posto, danno un'altra visuale al paesaggio. Ancora manca molto a quel colpo d'occhio cittadino metropolitano, cosi pieno di luci al tramonto, di auto in movimento di brezza invernale che non si sente in una notte di danze folli. Tanti mondi si intersecano e un caos costante non se ne va. Caos e tempo, tempo in avanzo che quando ce n'è non basta mai, e si corre. Ma c'è quell'angolo di paradiso, quell'angolo beato che sembra un'isola di quelle in cui Odisseo riposa e trova insidie, a volte bellissime dee, altre volte mostri onirici, ma sempre luoghi pieni di vita e adrenalina. Quell'isola piena di musica, una musica continua e sottile, che merita di tendere l'orecchio. Quell'isola di passionalità in cui tutto è il contrario di tutto, esseri che per il bene ti lasciano andar via, altri che per il bene ti vorrebbero legare per sempre. Fauni con voci suadenti che fanno scoprire nuove storie mitologiche.

Ma nonostante tutto, non mi basta, e mi deicherò alla ricerca altrove, di cosa non si sa, di una vecchia me stessa, di una doppia me stessa, di una unica. No, ormai non sento più il peso della valigia.
E corro, ballo, e canto. Ballo sul mondo, ballo cantando, non vedo nero, perchè siamo donne, piccole stelle senza cielo. 


Commenti

Post popolari in questo blog

L'ARRIVO

Bangkok - giorno 2

#23F o 15 M-alasaña