Primera Semana


Fantastica domenica primaverile oggi a Madrid. Sole, circa 12°, mi alzo tardi, colazione abbondante. Me la sto prendendo comoda, sto coltivando tempo per me. Ma oggi è il momento di incrementare quel processo di ambientamento, che prevede di poter fare all'incirca tutte le attività dell'environment natale. Questo implica alzarsi, mettersi l'abbigliamento da running e incamminarsi per la prima volta verso il vicino Parque Santander. Ovviamente a 5 minuti da casa mia, situata dove c'è praticamente tutto. 
Le grandi città: non devi essere solamente nel centro storico per avere tutto. Anche spostandoti di una decina di km dal pieno centro, continuano ininterrotti a ripetersi in ogni via tutti i negozi, locali, supermercati, senza lasciar scoperta nessuna zona. Ovviamente ci sono le vie caratteristiche, quelle dei negozi di abbigliamento magari, ma il resto si trova ovunque. Vinco la pigrizia incipiente, Ipod e attraverso la grande strada che mi separa dal parco. E' la prima volta che faccio un allenamento su pista (tartan!) e mi sembra di andare a rallentatore. Al centro il tipico alto edificio rialzato per allenamenti di golf, con la grande buca al centro, l'avevo visto solo nel film Serendipity quel coso. E in caratteri cubitali: Nunca has podido jugar al golf más cerca de tu casa. Sto iniziando ad avere deformazioni professionali mentali e riflettere sull'efficacia di spot e post su social networks? Modo migliore per iniziare un flashback non può che essere questo, una corsa, musica nelle orecchie, straniamento, e mille pensieri che si affollano, e ripercorrono una settimana nuova. Fotogramma di un film. Mi avvicino con la telecamera all'orecchio della ragazza che corre e ritorno a:
Lunedì ho iniziato a lavorare a Madrid. What the f*ck, dice la colonna sonora ufficiale di questa partenza. Presentazioni negli uffici, ovviamente mancano cose, mancano persone che dovevo vedere, non è pronta la mia postazione, ma ci si arrangia (non male la mancanza del pc per lavorare sui social network), momenti già vissuti in altre circostanze. Solamente che qui l'organizzazione è molto più grande e strutturata delle mie precedenti esperienze. Pausa pranzo: piuttosto celebrativa, siamo in parecchi riuniti ad un solo tavolo per la bienvenida. Non credevo avrei fatto cosi fatica a riabituarmi allo spagnolo madrileno, anche perchè si aggiunge un gergo giovanile che non si studia sui libri. Fortunatamente il mio capo che si mangia le parole lo fa alla maniera argentina. L'avventura ha aiutato in questo. Mi sento un po' smarrita, lo ammetto, anche se non è da me. Eppure finita la giornata torno a casa, strada a piedi, guardo le persone che incontro noncuranti, giri perlustrativi, mi sento tranquilla. Le giornate si ripetono simili, cerco di pranzare sempre in compagnia, imparo, studio per il lavoro, vorrei poter fare, ma non ho fretta. So che devo avere pazienza. Inizio a gustare il venerdi, non tanto per uscire ma perchè potrò avere tempo per me. La mia stanza, le mie cose di casa, un film. E' vero sono lontana dai miei affetti, ma ci sono, sms incoraggianti, e infondo quest'esperienza potrà arricchire anche chi mi sta intorno. Chiudo gli occhi una di queste sere, nella mia camera ordinata, con lo specchio nuovo portato dalla padroncina occhi a mandorla, e sorrido appagata. Inizierà l'attività di pubbliche relazioni, i social insegnano, oltre che nel lavoro forse torneranno utili per iniziare una vita sociale.

Tornando all'orecchio della ragazza che corre e allontanando la telecamera, riprendo il cielo della domenica di sole e d'azzurro. La voce automatica di Nike+ dice che mancano 5 minuti alla fine dell'allenamento, penso al mio stretching e a tornare. Sapevo che vincere la pigrizia mi avrebbe fatta più contenta. Il sacrificio forse è la chiave per vivere bene. Per apprezzare ogni singola piccola grande cosa, ogni amanecer. Mi aspetta una lunga doccia bollente e il relax prima del lunedi di fuoco.

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