MANCANZA

Tutti cerchiamo punti di riferimento?
Mi sto chiedendo in questi giorni che ne sarà di me. E' un po' come essere nel bel mezzo di una tempesta con una piccola barchetta traballante, e da sola. Ho delle persone al mio fianco che mi riempiono di affetto, senza le quali potrei dirmi realmente sola. E un grazie alla mia cara mamma ritrovata dopo anni di lontananza mentale forzata. 
Ma nonostante  tutto, siamo soli. Non possiedo una strada nel lavoro, ma una famiglia divisa, ho forse delle competenze non richieste o comunque non applicate, ne vorrei delle altre. Non so cosa sia l'amore. 
Mi resta un blog, mi restano le mille vite che incrocio ogni giorno. Mi sto facendo troppe domande sul futuro perchè non riesco a fare previsioni, mi proclamo una persona decisa ma pare che quella determinazione sia intrappolata in un eterno stand - by che aspetta una password di sblocco. e pare che nemmeno ora sia il momento. Un limbo, ormai troppo duraturo. Eppure i cambiamenti potenti non portano che ad un'evoluzione limitata, stazionaria, non risolutiva. Mi chiedo cosa avrei dovuto fare per avere le idee chiare su tutto. Versatilità che si trasforma in poca concretezza, in dispersione. Dispersione di energie, e attesa di quella parola, quell'apprezzamento che ti cambia la giornata. Ma chissà poi quale sarà il segreto dei rapporti. Chissà se non se ne può fare a meno. L'autostima non pare sufficiente, oppure come un labirinto senza uscita, non sussiste se non supportata dall'"etero-stima" che sto disperatamente cercando. Sono sicura del buono e di quello che posso dare agli altri, questo è forse il dono più grande. MA allora perchè non arriva quel briciolo di ringraziamento. Abbiamo tutti bisogno di fare del bene, perchè in fondo è un bisogno solo nostro. A lungo andare il logorio del fare senza risvolti colpisce. E quando l'andare è parecchio lungo, si ha voglia di un bel punto fermo. Vorrei tanto sapere dov'è il mio.

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