Senza bagno: parte prima

Senza nemmeno rendermi conto, scrivo il primo giorno di giugno, pensando che la partenza fu addirittura nel mese di aprile direi che sullo scorrere del tempo non mi posso lamentare. Vedendo qualche scena attraverso lo schermo al Plasma di una stanza del Jujuy In Suite del fantastico Micheal Clayton, utilizzerò proprio quell'affascinante tecnica flash back che da al film quel tocco d'autore, e alla mia avventura un tocco filmesco (?), quando ritesseremo il filo di Arianna che mi ha portato fino a qui, in un momento di relax atteso all'infinito.
Siamo lontane circa una "quadra" dalla nostra Espana 182, in una delle stanze degli ospiti al secondo piano della villa di Jose, il nostro mitico padrone di casa. Pensavamo che sarebbe stata una passeggiata la riparazione (la totale rimessa a nuovo delle tubature) del nostro bagno che allagò il soffitto del vicino di sotto. Inizio lavori del lunedi, previsione bagno accessibile per lunedi pomeriggio. Imprevisto: si rompe il dente dell'idraulico mentre lavora, cosicchè al ritorno troviamo i fantastici amici lavandino, wc e bidet sul balcone a prendere il sole. Arriva prontamente Jose, dopo aver ventilato di stare a casa sua e avendo forse intuito il nostro disagio, ci cerca un bell'hotel caruccio vicino a casa, il sopra citato Jujuy In Suite, paga con anticipo, e per la prima notte ok. Mi sento piena di stress addosso, a casa, senza bagno, senza momenti di solitudine...ecco, anche quei momenti! Cosi carico 4 cose e me ne vado all'hotel prima della mia compagna che sta ancora un po' nella sua stanza nel nostro appartamento. Salgo, mi connetto, il BAGNO tutto mio, e con la faccia semi sconvolta tempestata di brufoli me ne ritorno a cenare a casa mia, tutta sporca per i lavori in corso... 
Il mattino dopo, giorno senza bagno num.2: colazione in camera dell'hotel, e almeno qualcosa di buono c'è. Dos dulces (medias lunas dolci), una fetta di pane tostato col celeberrimo "dulce de leche" (l'orgoglio degli Argentini, che mondo sarebbe senza dulce de leche diranno loro) e un cappuccino orribile. 
Giornata di lavoro semi regolare, molto indaffarata, con la speranza che al nostro ritorno potremo tranquillamente lavarci le mani nel nostro umile bagnetto. Ma a volte ritornano: la situazione si presenta praticamente identica. Questa volta però il nostro Jose, un simpatico personaggio di 40 anni molto gioviale, parrebbe un essere anche acaltro ma con delle mancanze a volte totali probabilmente volute, ci propone/impone la soluzione "Jose IN suite": la sua "umile" dimora dove vive con la madre adorabile, si presenta, ci mostra la nostra camera, ci prepara i letti... una buena señora de verdad!!
Jose sembrava averci proposto di uscire a mangiare e aver fatto un po' il galletto, ma all'ora X il piano si trasforma tristemente in una pizza, ma quella davvero buona dice lui... io non capisco perchè tutti mi chiedono se mangio l'asado e poi ogni volta che siamo con un argentino quello ci propone la pizza più buona di Rosario??? tanto si sa buona significa usare uno strano formaggio invece della mozzarella, le olive piene di salamoia, il pomodoro inesistente, ingredienti inventati... e così all'alba delle 22 ci è sembrata accettabile. Nel frattempo il galletto (ne ha anche un po' le parvenze fisiche!?) ci mostra la sala cinema: decide che ci saremmo guardate con lui un film (fantascienza, ma di quelli marci), e alle 9 smanetta come un pazzo per farci sentire il sound del suo mini cinema, i video dei cantanti più forti (David Guetta) e devo ammetterlo, pagherei oro per aver una cosa del genere, e sai i festoni con le mie amiche? io si che la saprei sfuttare! e cosi accenna ad una possibile festa prossimamente, a cui saremo sicuramente invitate. Ma ormai si è capito, gli Argentini sono bravi a crearti aspettative ed illusioni, un po' meno ad attuare iprogetti. 
Alle 22 arriva la pizza il film ancora da iniziare, Vale è più in ansia di me (guarda sempre l'ora lei) per andare a letto presto, ma non sappiamo come staccarci! io scaltra mando dei messaggi subliminali tipo, "ma dura tanto il film" e ovviamente lui si inventa solo un'ora, quando in realtà erano 2 ore e mezza. Quando finalmente tra mille sbadigli intuisce che non ne possiamo più, ci da il permesso di andare a letto... e così la notte nella stanza degli ospiti si porta via un'altra giornata. 
Giorno senza bagno n.3: mattino risveglio, colazione fuori. Un bel caffe con leche e due belle medias lunas, e cosi il nostro desiderio di colazione al bar è stato esaudito praticamente obbligato.
Finito il lavoro, la speranza è sempre l'ultima a morire... ma non s'ha da fa. L'anarchi che vige in queste zone sudamericane si vede da questi lavori incompleti. Nessuno pianifica, nessuno rispetta i tempi...  il bagno è cementato, ma manca tutto... Ce ne restiamo con le nostre cose aggiungendone di nuove, in casa di Jose. E cosi arriva il mio momento relax. Chissà che ne sarà di noi stasera, se un'altra triste pizza argentina o l'avventura ci porterà qualcosa di più sfizioso...




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