Perchè amo viaggiare


L'unico modo per poter imparare dalla vita, è vedere le cose da un'altra prosettiva. E' per questo che amo viaggiare. 

viaggiare


Viaggiando, ho capito che non mi dovrei lamentare di chi mi chiede aiuto, perchè quando potresti essere solo e vuoi a tutti i costi raggiungere un obiettivo, chiedere aiuto potrà farti bene. E dovrai farlo anche tu, che sei indipendente e sempre restio, perchè pensi di farcela da solo.

Viaggiando, ho capito che è inutile avere pregiudizi, perchè parlare con chi ha altre radici, con chi è nato in altre dimensioni, e chi le dimensioni le ha volute cambiare, ti farà capire che ogni pregiudizio è fatto per essere dissolto, e sappi che non tutti hanno questa fortuna. Non c'è cosa più grande che ti fa cambiare, di vedere il cambiamento nell'altro. Imitare è uno schema umano naturale.

Mi piace viaggiare perchè ho capito che le cose dure diventano ancora più dure, ma il bello della vita, quello diventa meraviglioso. Riceverai critiche, ti sentirai escluso, ti suderai ogni piccola integrazione nel mondo altero, ma quelle conquiste ti renderanno molto più forte. Vedrai altri soffrire, sorridenti, e supererai ogni piccola amarezza con brillantezza.

Mi piace viaggiare, perchè ho scoperto il valore equilibrato della comunicazione: dominare una lingua, la propria, è una sensazione positiva, tanto quanto frustrante non poter dire qualcosa come si vorrebbe, non rendere con le parole giuste quella sensazione, quel concetto (che è poi così esplicabile? la parola è un oggetto, ma una sensazione è una nuvola, intoccabile, e non ha la stessa consistenza). 
Quella paura, di non farsi capire, di fraintendimenti, che capitano ogni giorno con persone molto vicine, non dipende dal non poter parlare la stessa lingua. Ho capito che due lingue diverse invece, hanno molte più possibilità di interagire, perchè due lingue diverse implicano tolleranza, perdòno, che persone con la stessa lingua non concepiscono. E poi, quanti sensi in più i possono sviluppare? è una legge fisica: un cieco non vede e ha un udito eccellente e un tatto con non erra. Parlare con altri idiomi sviluppa quel sesto senso verso l'altro, quel capire oltre il verbo, l'amore  per i gesti, per gli sguardi ed elimina l'imbarazzo. L'imbarazzo e la vergogna, quei sentimenti così esterni e cosi legati all'"onore" al vivere civile, pian piano scompaiono quando sei in viaggio. Sarà per la lontananza da chi giudica, sarà per la necessità di star bene e del cambiamento delle priorità: non più i pettegolezzi di paese, ma la sopravvivenza sociale in un luogo semi sconosciuto. 

Osserva tutte le persone che hai intorno, perchè ognuna di esse è un grande viaggio.

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