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ATTESA

Incredibile l'attesa. Ti cristallizza, ti pietrifica nel momento eterno. Attendi di saper che fare della tua vita, attendi risposte che potrebbero portare a un cambiamento radicale nel giro di un mese, e così a cuor leggero te lo faranno sapere. Così passa una giornata in cui non trovi nemmeno il senso, impossibile studiare perchè non vedi il fine. Il mio limite è la pianificazione:  quando ho in mano le date della mia vita è sempre stato un gioco da ragazzi. Decidevo, agivo, annientavo l'obiettivo. Ma adesso posso solo desiderare! e sperare nell'avverarsi di un sogno, e di un altro obiettivo che più che sogno è necessità.

BOLOGNA - colloquio di lavoro, famosa azienda telefonia mobile

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E così per alleggerire un po' i toni, un piccolo resoconto dell'allegra giornatina primaverile e soleggiata di ieri, in viaggio con Trenitalia (il solo nome mi terrorizza) destinazione Bologna (o "Paradiso"forse). Deciso di rischiare e sfidare i ritardi temuti, e prendere il treno ad un'ora mattutina più che dignitosa: partenza ore 8.56 - arrivo ore 11.15 - colloquio ore 12. E ho fatto bene! la levataccia alternativa sarebbe stata solo una perdita di tempo, il treno infatti in perfetto orario, anche se un pochino brutto e sporco, ma suvvia, non è certo il caso di perdersi in queste pignolerie, non si può mica pretendere perfino la pulizia su un treno! Ovviamente dimentico qualcosa, le preziose cuffiette per il cellulare, cosa che mi costringe a passare tutto il tempo senza musica e la lettura di un libro (regalo gradito, ma che in realtà non si sta rivelando avvincente come sperava la mia cara amica per il mio bene) inizia a farsi un tantino pesante. Alte

D A R E

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Bisogna sempre trovare una motivazione. Perchè all'uomo non basta, non si accontenta di accettare quello che succede intorno? Qualunque evento, di portata globale o nella singola vita quotidiana deve essere razionalizzabile e spiegabile. E così mi chiedo: perchè, a che scopo tanto del bene fatto, sperando a volte in un'approvazione, in un riconoscimento, o talvolta in un grazie, si è potuto rivelare poi un rifiuto, un disprezzo, lasciandoci così frustrati, privi della nostra energia data per tutto quel far star bene tutti tranne che noi stessi. Ecco che nella posizione da essere umano medio, credo che se non almeno una spiegazione, una consolazione ci sia. Ecco, la consolazione è la vera risposta che cerchiamo, e così fa bene pensare che tutto ciò che viene fatto con un buon proposito, se anche non viene inteso, sarà fine a noi stessi, i veri beneficiari e vincenti saremo noi. La coscienza pulita, il bagaglio di un'esperienza anche se dolorosa, la crescita interiore. Eppure

Trappola

Quando soffriamo, così spesso la causa è mentale. Non c'è una violenza subita dal tuo corpo, non sei stato picchiato, eppure soffri, e piangi, e mostri tutti i sintomi di una lesione corporea. A volte la lesione nasce davvero nel tuo corpo, ma senza impatto. Ci pensa la tua mente a mostrare sulla pelle quelle ferite del tuo cuore, o dei tuoi occhi, o psiche, mente... Anima. Tanti luoghi fisici ci sono cercati per quest'anima, ogni popolo o tradizione ne ha di diversi. Eppure Essa fa male. Anche se non si sa "dove" fa male. E così, è anche difficile farla rimarginare. Non vi è benda che valga. Collocata in questa costrizione spazio temporale tutto sembra limitato. Eppure la clessidra non verrà girata all'infinito, e prima o poi quella sua polvere così magica smetterà di scorrere, e lascerà il vuoto di un'ampolla imfinita. La senti, quella sabbia che scorre. Cosi, anche il dolore. Grazie, tempo gentiluomo.

P O S I T I V E

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Più parli con le persone più senti lamentele. Tutti si lamentano. Insultano gli altri, incolpano, alter = nemico, vincere = schiaccia il prossimo tuo. Questo blog sta diventando una piazza di ideologie è vero (ma non ideologismi) ma che male può fare un po’ di sano moralismo, in mezzo a tutto questo fiato sprecato, occupare ancora un po’ di spazio con altri fiumi di parole futili non potrà né giovare né peggiorare il nostro caro globo. Allora perché ti lamenti? Certo non esiste sede dove discutere i fondamenti vitali delle proprie credenze (nemmeno per quelli che non ne hanno): la responsabilità del Caso, di Dio, la predestinazione, la Fortuna, schiere di dei olimpici. Ma ragiona, una cosa non la puoi negare: se ti trovassi in uno stato vegetativo, se ti fosse dato solo di nascere, sarebbe forse Dio a dotarti di laurea, di rapporti con l’altro, di successi e insuccessi? NO. Sei tu. Tu sei l’artefice primo di ciò che ti sta attorno. l’hai ottenuto con più o meno fatica in maniera dirett

INIZIO

Ed eccomi qui, in un blog. Una mattina impegnativa, come sempre davanti a un bel libro (eufemisticamente, testo universitario), di cui ho già perso le fila. Come un percorso alla Hansel&Gretel, o al di Arianna filo, mi ritrovo in questo cono di Paradiso. Dico che ho perso le fila perchè se dovessi ripercorrere senza sassetti i momenti che mi hanno portato qui non saprei farlo. C'era questo schermo da 13" davanti ai miei occhi, così superfluo e così poco comunicativo, che si è improvvisamente illuminato. Proprio un Illuminismo multimediale, ma personale, che come tutte le grandi scoperte col senno di poi viene da chiedersi "ma come han fatto a non pensarci prima". Ma finalmente l'ho trovato: è lui, il mio momento, contro la sterilità dei gruppi facebookiani, e a dire il vero di tutto ciò che è facebookiano. Ormai le nostre vite sono lì, così convenzionali, stereotipate, così incastrate nel sapere, nel curioso/morboso di conoscere gli eventi banali delle vite d