DOMINGO N. 2

Partire dagli stati d'animo, dalle conversazioni skypizzate, o dal lavoro e dalle curiosità della città...?
Innanzitutto devo un po' accattivarmi i miei lettori fedeli, i miei più cari amici e amiche. Grazie per il tempo che dedicate a conoscere tutte le mie avventure. E con questo abbandono subito lo stile piagnisteo da carrambata che fa molto tv italian trash. Lo scrivere es otra cosa. 
Il lavoro di questa settimana è stato talmente intenso da non potere essere riassunto ora, che è già domenica sera e la mente vola anche troppo al fantomatico lunedi che nessuno vorrebbe mai come da stereotipico luogo comune del lavoratore. Soprattutto oggi che forse a causa del troppo relax e del troppo tempo per pensare, sono stata sull'orlo di una lacrumuccia, ma no, non ancora, ha resistito cristallizata lì nel suo film oftalmico.
Qui nella città "senza gatti" - convinte che non ve ne fossero fino a ieri sera... - abbiamo fatto la passeggiata  del domingo familiare, immerse in quell'odore di popcorn caramellati e mandorle, cosi forte da essere quasi stomachevole, tra musichette degli ambulanti  o trombette di alcuni di loro che si spostano in biciclette con bandierine. Ci siamo gustate un tramonto di quelli da pelle d'oca, ci siamo mangiate un gelato su un cono enorme croccante, gusto dulce de leche con almendra y chocolate nevado. Qui il gelato è davvero buono, sembra l'unica cosa italiana per davvero. Sebbene manchino quasi completamente specie tanto comuni come gatti e piccioni, ieri a mie spese ho scoperto l'invasione delle zanzare. Credevamo fosse dovuto solo a sporcizia e mancate pulizie che nei lampadari ci fossero cumuli di insetti morti. E invece no: è bastato aprire un secondo la porta finestra del balcone e riempirsi l'ambiente... Usciamo, spruzziamo tutto, chiudiamo, e al nostro ritorno un campo di battaglia, tutte le zanzare morte sul pavimento, spazzando si fa una montagna... D'accordo mi fermo con le schifezze, ma non pensavo di trovare una fauna da foresta in una città industrializzata.
Tra le varie stranezze registrate questa settimana ci sono i clacson: alcuni clacson hanno lo stesso tono di un fischio a una bella donna (e spesso vengono usati con la stessa intenzione). 
Venerdi sera: pizza  alla Vendetta, un po' stile "Buitoni" ma rispetto all'altra da leccarsi i baffi, locale rustico ma dai particolari curati. E si scopre perchè i peperoni dell'altra volta non erano peperoni: qui si chiamano morrones.
Sabato sera: prima sera disco. Preserata al Flora, bar in riva al fiume, molto romantico con la vetrata, un po' spoglio, 2 Bayley's con ghiaccio. Il ghiaccio a parte con mollette prensili come fosse champagne e il liquore versato davanti a noi nel bicchiere. Signore anziane che arrivano a mezzanotte e ordinano da mangiare. Famiglie con bambini all'una ancora nel mezzo della nottata con nessuna intenzione di tornare a casa. Qui la famiglia vive anche la noche. La vita non finisce o almeno non perde tutto il brio quando ci sono dei pargoli. Mi piacerebbe portare questo in Italia con me, mi piacerebbe vivere una famiglia mia così.

Momento taxi, 4 pesos a testa e arriviamo davanti alla disco, body guards seriosi e grossi, entriamo. Preoccupate, alle 1,30 di notte la discoteca vede solo tavoli apparecchiati e persone ancora ordinatamente sedute e cena. Sarà una lunga attesa. Fortunatamente ci lasciano indisturbate in un tavolo vuoto, finchè timidamente all'alba delle 2 inizia ad entrare qualcuno, e all'improvviso, come formiche operaie lo staff in azione, comunica ai conviviali che è ora di alzarsi, sparecchiano come illusionisti e spostano i tavoli: la pista è libera. Ma l'attesa non è finita, inizia musica anni 90 (le nostre usuali musiche di chiusura), Abba, Wham ecc. House inascoltabile, e poi finalmente inizia il divertimento: iniziamo anche noi a scatenarci cantando Hello! e Memories, Lady Gaga e J.Lo. Siamo abbastanza protette da un gruppo di donne, ma i veri ballerini qui sono i ragazzi. Soprattutto quando inizia il folklore. Reggaeton, e musica di qui. Io ballo qualunque cosa. Per un istante mi sento davvero bene, mi sento quella libertà che mi da solo il ballare. Devo ammettere, è stato un istante breve. Per la rubrica "usanze": oltre a fumare di tutto, in discoteca finire un bicchiere equivale a gettarlo a terra. E dall'alto volano bicchieri, che si ammassano per terra negli angoli della pista. E' assodato, lo fanno tutti. Del resto, dopo aver visto ragazze che sputano per strada, e altre che raccolgono mozziconi di sigaretta non si sa per quali scopi, mi rendo conto di trovarmi  in un luogo dal diverso senso di civiltà.

E' domenica sera. La parola solitudine fa paura. Ma in questo mondo parallelo, è solo sera, nel mio mondo tutti dormono. E se io avessi bisogno ora? questo pensiero toglie l'aria. Ho ancora tanto lavoro da fare su di me per essere soddisfatta di questi tre mesi che verranno. Una conversazione di questi giorni mi ha fatto riflettere e star bene, su obiettivi, progetti, strade. Ma ancora quel morso e rimorso dentro di cose fatte male. Non si cancellano, ma forse ci si può allontanare e vedere dall'esterno. E cercare di spiegare perchè la mia mente va cadere sempre li, da quella parte di vita che devo ancora vivere, con una persona, che ho vissuto meno di tutto, prima di partire, che ha cambiato le carte. Come fare a sentirsi meglio, come fare a smettere il cerchio vizioso, quando si cade.

Con mille domande, il buio della sera, la speranza di dormire profondamente, l'ipod su musica soft, il pc sul mio letto, il pensiero alle persone che hanno fatto parte di me, e se mai capirò e saprò scegliere... Buonanotte, globo.








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