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Alla scoperta de las Cataratas do Iguaçu - e di noi stessi

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Una pagina, perchè una pagina di vita, una pagina per un viaggio che non si può non portare nel cuore per sempre. Non è solo per le cartoline che sono uscite magicamente dal mio obiettivo, è per le sensazioni, per la lontananza, la pace, per ciò che sente un anima cresciuta in una piccola città di un piccolo stato e che ancora di più sente quella piccolezza e sente quella globalità nella forza della natura.  Cercherò di mescolare un po' di quello che può essere utile a un futuro viaggiatore, un po' di quello che è solo mio. ------------------------------------------------------------------------------------------------ PARTENZA: ROSARIO - PUERTO IGUAZU Visualizzazione ingrandita della mappa Tempo stimato: 20 hs di pullman. Ma non un pullman qualsiasi, viagga anche tu con... Crucero del Norte ! ti sembrerà di essere in aereo, anzi meglio. Partenza dal lavoro dirette con le valigie, alle 2 del pomeriggio inizia l'avventura. L'ipod fedele c

B U E N O S A I R E S

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B U E N O S  A I R E S I viaggi singolari vanno ricordati in una pagina singolare. Così andò per la nostra gita a Buenos Aires, la vera metropoli latino americana. E come in ogni viaggio singolare ci saranno le solite guide turistiche da raccontare, ma ancora di più le pagine da diario di viaggio, quelle personali, che lo rendono unico e condivisibile. ARRIVO Si parte alle 17 dopo il lavoro, "colectivo" fino alla stazione dei bus Retiro, tempo di percorrenza, 4hs. Sono d'accordo con la mia FAMIGLIA ARGENTINA, ho una cugina fantastica (di millesimo grado), Guglielmina. Ci viene a prendere con due zii. Appena scendo capisco che è lei, sensazioni... (Carramba!) Ci caricano in macchina e mentre parliamo di tutto, io, Guglie, Vale, zio Mario e zio Guglielmo ci raccontano qualcosa di ogni angolo della città che vediamo. Arriviamo alla casa-pesce del mitico Juanchi, il fratello di Guille che ci farà stare a casa sua per le due notti. Come da copione

Senza bagno: parte seconda

... e fu così che andò molto meglio del previsto: scendiamo affamate con l'intenzione di uscire a mangiare, con o senza Jose. Lui ci vede, noi terrorizzate della sua possibile proposta... ma stavolta si rivela un argentino intelligente: non usciremo assolutamente sole, ci porterà lui in un posto a mangiare un asado ottimo...  Che soddisfazione! finalmente una cena, servite e riverite, vino rosso ottimo, guidate da chi ne sa, carne mai sentita prima. E ora saluto e brindo a tutte le persone che prima di partire per l'Argentina chiesero della carne (la fiera dei luoghi comuni) cha aiuta a trovare argomenti di conversazione), e che mi chiederanno quando tornerò... Non fatevi illusioni, o la mangerete qui, o da altre parti mai la troverete! Sazie, nel mezzo delle chiacchiere di Jose sulla casa, sul lavoro, sulla sua fidanzata di Casilda, sul suo stato da mammone... Due chiacchiere con il proprietario del ristorante da lui conosciuto, un vecchiotto con la vista acuta, nonostante i

Senza bagno: parte prima

Senza nemmeno rendermi conto, scrivo il primo giorno di giugno, pensando che la partenza fu addirittura nel mese di aprile direi che sullo scorrere del tempo non mi posso lamentare. Vedendo qualche scena attraverso lo schermo al Plasma di una stanza del Jujuy In Suite del fantastico Micheal Clayton , utilizzerò proprio quell'affascinante tecnica flash back che da al film quel tocco d'autore, e alla mia avventura un tocco filmesco (?), quando ritesseremo il filo di Arianna che mi ha portato fino a qui, in un momento di relax atteso all'infinito. Siamo lontane circa una "quadra" dalla nostra Espana 182, in una delle stanze degli ospiti al secondo piano della villa di Jose, il nostro mitico padrone di casa. Pensavamo che sarebbe stata una passeggiata la riparazione (la totale rimessa a nuovo delle tubature) del nostro bagno che allagò il soffitto del vicino di sotto. Inizio lavori del lunedi, previsione bagno accessibile per lunedi pomeriggio. Imprevisto: si rompe i

25 de Mayo a Victoria

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Un bel mercoledì per spezzare la routine lavorativa questa fiesta del 25 de Mayo , mercoledì. Giornata grigia, decidiamo di fare una gita, dato che ogni Argentino ci chiede se non cisiamo mai mosse da Rosario visto i paesaggi fantastici sparsi per la nazione. Victoria , una sorta di cittadina fantasma, per arrivare si passa il ponte su quell'enorme chiazza marroncina del Rio Paranà. Ci uniamo al nostro neo compagno di avventure (anche lui stagista italiano), e ci troviamo puntuali (da bravi Italiani) alla stazione principale degli autobus di Rosario. Qui il "colectivo" funziona meglio di un treno, anzi è l'unica possibilità oltre l'aereo, per mete anche distantissime, con i posti letto e semi letto per coprire anche distanze di migliaia di km e ore ed ore di viaggio. Biglietto acquistato, ci aspetta un'oretta in cui non aspettiamo altro che vedere le famose mucche in ammollo nel fiume. Bovini allo stato brado che se ne stanno fino a mezza corporatura immersi

DOMINGO N. 2

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Partire dagli stati d'animo, dalle conversazioni skypizzate, o dal lavoro e dalle curiosità della città...? Innanzitutto devo un po' accattivarmi i miei lettori fedeli, i miei più cari amici e amiche. Grazie per il tempo che dedicate a conoscere tutte le mie avventure. E con questo abbandono subito lo stile piagnisteo da carrambata che fa molto tv italian trash. Lo scrivere es otra cosa.  Il lavoro di questa settimana è stato talmente intenso da non potere essere riassunto ora, che è già domenica sera e la mente vola anche troppo al fantomatico lunedi che nessuno vorrebbe mai come da stereotipico luogo comune del lavoratore. Soprattutto oggi che forse a causa del troppo relax e del troppo tempo per pensare, sono stata sull'orlo di una lacrumuccia, ma no, non ancora, ha resistito cristallizata lì nel suo film oftalmico. Qui nella città "senza gatti" - convinte che non ve ne fossero fino a ieri sera... - abbiamo fatto la passeggiata  del domingo familiare, immerse

Primer finde

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La grande differenza fra una vacanza e un VIAGGIO, è proprio quando inizi a fare le stesse cose della tua quotidianità, in un altro luogo, completamente diverso dall'ordinario. E le fai alla maniera in cui le fanno i locali. Le adatti, alla cornice di dove ti trovi. Andare in giro alcuni giorni e visitare musei, luoghi d'attrazione, è un qualcosa che mi piace nel tempo libero, ma mi fa sentire sempre mancante di qualcosa, mi fa sentire di non aver vissuto quel luogo. Andare a Jaén vivere in casa con la mia I., andare a lezione unversitaria con lei, fare quello che fanno tutte le sere gli erasmus li con lei, quello è stato un viaggio, anche se per pochi giorni. E tutti questi pensieri corrono con me, in riva al Rio Paranà col suo colore marroncino, il traffico di auto vecchie e inquinanti, le biciclette in messo alla strada che sfidano il senso del pericolo, pattinatori sui roller in mezzo ad una avenida di 3 corsie, le luci del tramonto, l'Ipod nelle orecchie. E' sabato

pause pranzo - straordinari - Museo Macro

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E siamo a jueves, quarto giorno di questa interminabile settimana. Da dove incominciare. I nostri colleghi: Ignacio è per noi il rappresentante ufficiale dell'Argentina, ci orienta sugli usi e costumi locali, le forme linguistiche, fa le veci del direttore che ancora non si è visto, è un ragazzo molto serio, un avvocato che per arrotondare - per campare - fa due lavori. Ci ha parlato degli stipendi: in Italia ci lamentiamo, pare che non ce la si fa mai ad arrivare a fine mese, eppure le proporzioni dell'Argentino medio non reggono: un affitto 1ooo $ pesos, uno stipendo medio 2ooo $ pesos. Mutui senza almeno un 50% dell'importo subito, non ne danno. Avere due lavori qui è normale e necessario. E' vero che il sistema è tutto sballato, nella Camara ad esempio non sembrano avere le giornate piene di lavoro. Tuttavia non si possono certo condannare.  La nostra settimana di lavoro è stata tipicamente "stagista", pratiche che gli altri non hanno voglia di fare, cose

PRIMER DIA DE "TRABAJO"

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Dopo il famoso sabato sera sotto la guida di Jose,  cappatina al Galiffi e stazionamento al RockFeller's, scopriamo che qualcosa di più avvvavnti di noi c'è qui in Argentina: le lunghe attese per ottenere un tavolo in Italia progrediscono a suon di cameriere che canta (il tavolo di Camilla è libbero, Camilla x 20!!), qui  invece ci viene consegnatoun fantastico mini disco volante. Pare che invece della chiamata alla maniera italiana qui il disco volante si illumini quando è il nostro turno. Una bevanda analcolica (Coca light all over the world), e ancora il nostro fuso orario non ci permette di adeguarci alla fauna locale, che nel momento in cui noi torniamo si appropinqua a cenare.  Dopo una domenica in giro, con il cielo di nuovo grigio e un caldo umido primaverile, arriva il giorno tanto atteso, il primer dia de trabajo. La temperatura si è abbassata vertiginosamente, il cielo è azzurro limpido, il sole splende verso le 8 del mattino. Mi alzo un po' di tempo prima per r

diferente

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Primi passi a Rosario, prime abitudini strane, primi momenti difficili! Primo negozio visitato: "Miga Miga" , un negozio indefinibile dove trovare qualunque cosa, vi lavorano due baldi giovani simpatici, dove compro la mia tarjeta Personal, il mio numero argentino. Devo ancora capire come funziona qui con i prefissi, tuttavia riesco ad attivarlo e a ricaricarlo.  Supermercato Cota: avendo portato con me un vecchio Nokia 3310 come secondo cellulare, e vantandomi con me stessa per esser stata cosi furba stavolta da essermi ricordata, non avevo pensato che si trattava di un dual band, da questa parte del mondo non funziona. Ok, compriamo un cellulare. Procedure molto complesse, se non fosse per la carnagione dei commessi sembrerebbe di stare in Italia, per comprare un telefono servono dati, passaporto, indirizzo.  Spesa: dopo aver trovato con fierezza l'aceto balsamico e averlo accuratamente posizionato nel mio carrello, riesco a fare una virata tale da farlo uscire da una

RECIEN LLEGADA - La barca si è allontanata dal porto sicuro.

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E come d'incanto la solita postazione di scrittura è mutata, la colorazione del blog diventa blu cielo e bianco nuvole, ed anche se tu lettore non puoi sapere esattamente dove mi trovi, avrai la possibilità di leggere dei passi fatti in Argentina, un'Argentina raccontata, non puoi sapere se reale, ma io, scrittore occulto, sono qui, a Rosario, in un mondo della letteratura - e in quello della vita vera.  Ma iniziamo dal principio: una partenza perfettamente organizzata, accompagnata dalla mia grande mamma e dai miei grandi affetti. Fino all'ultimo passo prima della barriera umana di controllori di ogni genere, l'occhio mio poteva vedervi li, ad abbracciarmi con lo sguardo, fino a che non sarei partita con quel volo. Distacco, uguale a inizio avventura, durata: 3 mesi. E non mi dimenticherò mai, col cellulare ancora squillante di messaggi, quelle mie lacrime sgorganti da mille emozioni in lotta. Una potenza indescrivibile, quel sentirsi grandi e poter dire di avercela f

L'ARRIVO

Ma iniziamo dal principio: una partenza perfettamente organizzata, accompagnata dalla mia grande mamma e dai miei grandi affetti. Fino all'ultimo passo prima della barriera umana di controllori di ogni genere, l'occhio mio poteva vedervi li, ad abbracciarmi con lo sguardo, fino a che non sarei partita con quel volo. Distacco, uguale a inizio avventura, durata: 3 mesi. E non mi dimenticherò mai, col cellulare ancora squillante di messaggi, quelle mie lacrime sgorganti da mille emozioni in lotta. Una potenza indescrivibile, quel sentirsi grandi e poter dire di avercela fatta, con le proprie forze, sentire di aver ottenuto quello che si desidera da tanto, sentire che volere è potere e che davvero non ci sono scuse. Distacco totale, per dimenticare tante cose, un anno incredibile. Eppure, pochi giorni prima di partire, un motivo in più per non partire. Una sensazione, niente di più. Eppure di persone ne conosci tante, e più ne conosci più impari, impari